L'autore si interroga sulle scelte di politica economica tese al taglio della spesa pubblica, alla revisione del bilancio dello stato e all'aumento delle tasse. Il volume mette in discussione questo indirizzo di austerity, analizzandone gli aspetti teorici e le conseguenze pratiche che l'autore definisce come pericolose. Nella prima parte viene presentata la situazione che si è venuta a creare prima negli Stati Uniti d'America, con la caduta delle grandi istituzioni finanziarie, e poi anche in Europa, dove la scelta di tutti i paesi dell'Unione Europea è stata l'austerità in campo economico. Nella seconda parte, si traccia un percorso tra i più importanti economisti (Locke, Smith, Hume, Keynes, Schumpeter) per dimostrare come l'austerità non abbia una base teorica vera e propria; si passa infine ad analizzare i casi in cui questo tipo di politica economica è stata applicata nel corso del 20. secolo (anni Trenta e anni Ottanta).
BLYTH Mark,
Austerity: the history of a dangerous idea.
New York: Oxford U.P., 2013.
Gli argomenti del libro:
A primer on austerity, debt, and morality plays; Why we all need to be austere (America: too big to fail? Bankers, Bailouts, and blaming the state; Europe-too big to bail: the politics of permanent austerity); Austerity's twin histories (The intellectual history of a dangerous idea, 1692-1942; The intellectual history of a dangerous idea, 1942-2012; Austerity's natural history, 1914-2012); The end of banking, new tales, and a taxing time ahead.
In biblioteca
alla collocazione: L 332.01 BLY AUS
alla collocazione: L 332.01 BLY AUS